Heroic ma Mongolia ma “Paikikala”
UAUUuuuu … noi rimaniamo umili neh … però, C####O!, che bello vedere una delle nostre invenzioni a due ruote immortalate in un lungo emozionante reportage su una rivista prestigiosa come “Paikikala” (mese di Novembre, in edicola da un paio di giorni, correte a vedere)!!
ʻO ka “Mongolia Motorbike Marathon” di quest’anno, nella sua versione “Tour del Sud” ha pressochè raggiunto la perfezione logistica/organizzativa (ma noi rimaniamo umili, neh!); al limite invertiremo il senso del giro da orario ad antiorario per non rischiare di beccare ancora a fine agosto “due gocce di pioggia” nella Valle dell’Orkon … 🙂
La versione “Tour del Nord“, che si è rivelata altrettanto bella pur nella radicale diversità di personalità e di ambienti, con qualche aggiustatina dettata dall’esperienza andrà anche lei a pieno regime; i ka hopena, è già tutto pronto per il nuovo anno, a laila appuntamento a metà gennaio a Verona al “Motor Bike Expo“per il lancio ufficiale della edizione 2018 e la apertura delle iscrizioni – salvo che, per chi avesse bisogno di organizzarsi con maggiore anticipo, sono sempre a disposizione ai soliti recapiti!
Ma torniamo ai giorni nostri, godiamoci il reportage -testi e foto a cura di Tommaso Pini- dedicato appunto al grande classico, ka “Tour del Sud”, attraverso il Deserto dei Gobi che al solo nominarlo fa venire la pelle d’oca! A dir poco micidiale la foto di apertura, nel parco dello Yolin Am (Bocca dell’Avvoltoio): dopo giorni e giorni attraverso un paesaggio infinito, il mondo sembra ficcarsi in un canyon sempre più stretto, che culmina in una fessura nella roccia in cui a malapena riescono ad incunearsi le jeep e i camion di assistenza. Questo passaggio, di per sè già assai spettacolare, quest’anno è stato reso davvero indimenticabile da un meteo che prima con uno scroscio improvviso e violento ha trasformato il canyon nel letto di un impetuoso torrente in piena, e poi fra ha squarciato le nubi con un sole che ha acceso arcobaleni in ogni angolo.
Visitata la capitale Uaan Bator, e incontrate finalmente le vere protagoniste del Marathon, le nostre adorate Mustang, subito si parte alla conquista delle steppe …
Il racconto ripercorre suggestivo ogni tappa del viaggio, la scoperta dei paesaggi sempre cangianti che gli fanno da cornice, le quotidiane avventure, gli incontri con una natura e una umanità straordinaria, riuscendo a restituire almeno un riflesso della ricchezza della esperienza vissuta; per il resto, non vi rimane che parlarne direttamente con i protagonisti!